Clinical Governance, come l’uso dei dati sta rivoluzionando il settore sanitario
Clinical Governance, come l’uso dei dati sta rivoluzionando il settore sanitario
Clinical Governance, come l’uso dei dati sta rivoluzionando il settore sanitario
Nonostante di Clinical Governance si parli da decenni, il tema resta di grande attualità. Nato per creare efficienza in un sistema come quello sanitario che è perennemente compresso tra il contenimento dei costi e il potenziamento della qualità assistenziale, il modello si fonda su una prospettiva integrata tra gli aspetti clinici e quelli economico-gestionali delle strutture che, a diverso titolo e livello, erogano servizi sanitari. Il tutto finalizzato a superare una concezione tradizionale che vede queste due anime operare su piani distinti, paralleli e scarsamente comunicanti: uno di competenza dei professionisti clinici, l’altro delle Direzioni Generali.
Concretizzare un modello di Clinical Governance moderna e che, come tale, si fondi sulla piena integrazione, rappresenta una sfida ardua e sistemica, che coinvolge il modello organizzativo, il sistema di gestione delle performance (performance management), ma anche tematiche di leadership, di coordinamento tra strutture e strumenti, nonché considerazioni legate al patrimonio informativo necessario per alimentare il paradigma.
Il tema dei dati assume quindi rilevanza centrale nell’universo della Clinical Governance. Gli elementi su cui si fonda il modello sono infatti:
La componente decisionale data-driven estende il suo raggio d’azione a 360 gradi: in un modello moderno di Clinical Governance, le evidenze scientifiche supportano le decisioni relative alle prestazioni cliniche, così come quelle che riguardano le politiche sanitarie. Nel primo mondo rientra tutto il tema dei sistemi CDSS (Clinical Decision Support System), le tendenze diagnostiche più innovative supportate da sistemi di Intelligenza Artificiale, l’analisi proattiva dei dati clinici e ogni forma di indagine su dati destrutturati come l’imaging radiologico, i testi scritti in linguaggio naturale o le note vocali. Il secondo, invece, è propriamente l’ambito della cosiddetta Data-Driven Governance.
Nel contesto di una struttura sanitaria, per quanto complessa e articolata essa sia, la governance basata sui dati (data-driven) è l’approccio moderno e innovativo alla gestione della struttura stessa, indirizzata – come detto – verso un corretto bilanciamento di efficacia ed efficienza, verso l’abbattimento degli sprechi e l’erogazione di servizi in quantità e qualità tale da soddisfare una domanda in continua crescita. Una domanda che, soprattutto nella componente pubblica del sistema, è piuttosto critica rispetto ai tempi di attesa.
Osservando il fenomeno da una prospettiva alta, la capacità di valorizzare il patrimonio informativo delle strutture conduce ad una decina di conseguenze positive, tra cui:
Valutando ora la tecnologia abilitante, ciò di cui le strutture hanno bisogno per concretizzare l’ideale della data-driven governance è un cosiddetto sistema direzionale, un concetto che nel mondo del business è noto e adottato da anni.
Le caratteristiche peculiari e la complessità del sistema sanitario lo rendono però piuttosto complesso da realizzare. Le strutture, soprattutto quelle di una certa dimensione, soffrono molto la frammentazione dei sistemi informativi, che spesso sono dedicati a specifiche attività, reparti e processi, e risentono inoltre di progressive attività di integrazione ad hoc. Molto più che in altri settori, le strutture hanno a che fare con una molteplicità di dati eterogenei e non comunicanti, secondo la tipica impostazione a silos che ostacola e impedisce l’implementazione di una governance sistemica e data-driven.
All’interno del Gruppo GPI possiamo contare su competenze specialistiche, esperienza e soluzioni atte a creare sistemi direzionali moderni fondati sulla centralizzazione (data warehouse) e sulla valorizzazione di dati eterogenei. Tutto questo, a prescindere dalla complessità del panorama informativo di partenza: le nostre soluzioni non impongono la sostituzione dei sistemi in uso – che a sua volta porterebbe a una complessa gestione del cambiamento, soprattutto in sistemi usati da migliaia di utenti -, ma si integrano nell’ecosistema esistente, sottopongono il dato a processi articolati di preparazione, di data quality e di correlazione, e infine convergono verso sistemi di reportistica avanzati che abilitano decisioni consapevoli relative alle prestazioni erogate, alla contabilità analitica (e quindi all’andamento dei vari centri di costo), alle performance dei reparti e agli approvvigionamenti, con in più la possibilità di gestire al meglio i flussi di rendicontazione verso gli enti dell’SSN, nella certezza di una conformità normativa assoluta.
Per il Gruppo Gpi, la capacità di abilitare un modello di Data-Driven Governance dipende dalla propria anima innovativa e dalla sua storia, ma anche dalle acquisizioni effettuate negli anni, ognuna della quali ha contribuito con know-how specialistico, con ulteriori competenze, soluzioni ed esperienze specifiche. In particolare, Oslo offre da sempre soluzioni rivolte a realizzare sistemi direzionali efficaci, che ridono la complessità sottostante e valorizzano il patrimonio informativo sanitario, con un particolare focus sulle aree del quality management del dato, dei data warehouse – che, come detto, alimentano i sistemi direzionali moderni -, del controllo di gestione e delle capacità di reporting e di integrazione di tecnologie innovative (AI) a beneficio dell’operatività quotidiana delle strutture.
A Roma dal 17 al 20 settembre
Tecnologie per una sanità più accessibile
Il congresso #ECP2024 della @European Society of Pathology è a Firenze dal 7 all'11 settembre, in Fortezza da Basso.