Valutazione OMS 2024: Italia tra salute, ambiente e innovazione

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Opportunità e strategie digitali per rafforzare il sistema.

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato l’aggiornamento 2024 delle schede di valutazione: 25 indicatori per mettere a confronto i sistemi sanitari su scala globale e analizzare come ogni Paese sta affrontando le principali minacce alla salute legate all’ambiente.

Il contesto internazionale

Salute globale e fattori ambientali: le priorità dell’OMS

Secondo l’OMS, circa il 25% del carico di malattie a livello mondiale è legato a fattori ambientali prevenibili. Il monitoraggio dello stato delle politiche sanitarie ambientali evidenzia differenze marcate: le nazioni con le migliori performance in assoluto sono Norvegia e Canada, seguite da Finlandia, Spagna e Germania.
In generale, l’Europa ottiene i punteggi medi più alti, a testimonianza di politiche ambientali e sanitarie più robuste, seguita dalle Americhe e dall’area del Pacifico occidentale.

Un elemento centrale di questa valutazione sono le 8 aree chiave considerate minacce prioritarie per la salute globale in ottica ambientale.

Le 8 aree chiave
  1. Inquinamento atmosferico: qualità dell’aria compromessa da particolato fine (PM2.5) e altri agenti inquinanti.
  2. Acqua non potabile: insufficiente accesso a fonti di acqua pulita e sicura per uso domestico e igienico.
  3. Servizi igienico-sanitari inadeguati: carenza di sistemi fognari e servizi igienici, con conseguenti rischi per la salute pubblica.
  4. Cambiamento climatico: impatti diretti e indiretti dei cambiamenti del clima sulla salute (ondate di calore, eventi meteorologici estremi, diffusione di malattie tropicali, ecc.).
  5. Perdita di biodiversità: degrado degli ecosistemi e diminuzione della varietà biologica, che minano i servizi ecosistemici fondamentali (dalla qualità dell’aria e dell’acqua alla sicurezza alimentare).
  6. Esposizione a sostanze chimiche e radiazioni: presenza di sostanze tossiche nell’ambiente (pesticidi, metalli pesanti, inquinanti industriali) ed esposizione a radiazioni nocive (es. radon nelle abitazioni).
  7. Rischi professionali: malattie e infortuni legati alle condizioni di lavoro non sicure, incluse esposizioni ambientali nocive sul posto di lavoro.
  8. Rischi ambientali nelle strutture sanitarie: fattori di rischio presenti dentro e intorno agli ospedali e alle altre strutture sanitarie (come scarsa igiene, rifiuti sanitari non gestiti correttamente, ambienti insalubri).

Come ha sottolineato efficacemente la direttrice del Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Climatici e Salute dell’OMS: “non si possono avere persone sane su un pianeta malato”. Quindi la valutazione OMS incoraggia i governi ad adottare una visione integrata nelle politiche di salute pubblica ambientale, perché solo intervenendo su tutti questi fronti è possibile ridurre significativamente le malattie prevenibili e proteggere sia la salute delle popolazioni sia il pianeta.

L’Italia nel ranking OMS

18ª in Europa: bene ma non tra i migliori

Con un punteggio complessivo di 69 su 100 (sopra la media mondiale a 51), l’Italia è al 18° posto tra i paesi europei. Il profilo delineato dall’OMS mette in luce alcuni ambiti critici che richiedono maggiore attenzione.

Le criticità italiane
  • Ridurre l’inquinamento atmosferico è una delle sfide ambientali più urgenti, contribuendo a patologie respiratorie, cardiovascolari e migliaia di morti premature ogni anno.
  • Ammodernare le infrastrutture idriche e fognarie, ampliare le aree protette e promuovere stili di vita e di lavoro più sicuri sono ugualmente prioritari.

I recenti investimenti previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sulla transizione ecologica e sulla sanità territoriale vanno proprio in questa direzione: cogliere l’occasione per integrare salute e sostenibilità, affinché i progressi economici e tecnologici si traducano in benessere reale e duraturo per i cittadini.

Le azioni dei Paesi “virtuosi”

Le leve strategiche dei sistemi sanitari più evoluti

Cosa fanno di diverso i Paesi che guidano la classifica OMS? Dall’analisi emerge che le nazioni con punteggi più alti – come Norvegia, Canada, Finlandia, Spagna, Germania – condividono alcune strategie vincenti.

Politiche integrate e intersettoriali

In primo luogo adottano politiche integrate: la tutela dell’ambiente è un pilastro trasversale, considerato parte integrante delle politiche sanitarie, energetiche, industriali e urbane.

Investimenti in infrastrutture essenziali

Gran parte ha raggiunto la copertura universale per i servizi essenziali: acqua sicura e servizi igienici moderni per tutta la popolazione, grazie a infrastrutture avanzate e controlli costanti.

Piani nazionali su clima e biodiversità

Allo stesso tempo, hanno implementato piani di adattamento ai cambiamenti climatici e programmi di mitigazione (riduzione delle emissioni di gas serra) in linea con gli accordi internazionali, comprendendo che proteggere il clima oggi significa prevenire crisi sanitarie domani.
Un altro aspetto comune è l’attenzione alla conservazione della natura, riconoscendo l’importanza della biodiversità per la salute dell’ecosistema e dell’uomo (aria più pulita, suolo fertile, minore rischio di zoonosi).

Gestione rigorosa di sostanze e radiazioni

Anche sul fronte delle sostanze pericolose, i Paesi leader applicano rigorose normative per limitare l’esposizione della popolazione a chemical e radiazioni: dall’uso controllato di pesticidi in agricoltura, ai programmi di bonifica dei siti contaminati, fino alle campagne di sensibilizzazione sui rischi del radon nelle abitazioni.

Sistema di monitoraggio e approccio One Health

Va sottolineato inoltre come queste nazioni eccellano nella raccolta dati e monitoraggio: dispongono di sistemi avanzati per sorvegliare costantemente gli indicatori ambientali (qualità dell’aria, acque, suoli) e gli effetti sulla salute pubblica. Questo consente di valutare l’efficacia delle politiche e intervenire in modo tempestivo dove si registrano criticità.

Si tratta in molti casi di paesi che hanno abbracciato pienamente l’approccio “One Health”, riconoscendo l’interdipendenza tra salute umana, salute animale e salute degli ecosistemi.
Ogni ambito è legato agli altri in un equilibrio delicato. Ad esempio, migliorare la qualità dell’aria urbana (riducendo traffico e emissioni industriali) significa anche diminuire le malattie respiratorie e alleggerire il carico sui sistemi sanitari; garantire acqua pulita e reti fognarie efficienti previene epidemie e tutela la dignità delle comunità; investire nella lotta al cambiamento climatico riduce l’incidenza di eventi estremi che mettono a dura prova ospedali e servizi di emergenza.

Innovazione a supporto delle politiche sanitarie

Una rotta tracciata per sistemi più efficaci e sostenibili

Un ruolo sempre più decisivo è giocato dall’innovazione tecnologica e digitale nel supportare sistemi sanitari più efficaci e sostenibili. L’esperienza insegna che per affrontare minacce complesse e interconnesse serve anche una sanità data-driven: raccogliere dati, analizzarli e trasformarli in decisioni tempestive.

In questo ambito GPI affianca le organizzazioni sanitarie fornendo strumenti all’avanguardia per il governo della salute. Un ecosistema completo di soluzioni software, tecnologie e servizi che coprono l’intero ciclo di vita del paziente e le esigenze operative delle strutture sanitarie, sia ospedaliere che territoriali.

Grazie a piattaforme integrate, le aziende sanitarie possono gestire in modo ottimale i processi clinici e amministrativi, migliorando l’efficienza e liberando risorse preziose da reinvestire in prevenzione e qualità delle cure.

Tecnologie data-driven e Intelligenza Artificiale al servizio della salute

Prevedere, pianificare e intervenire con tempestività

Un aspetto cruciale è l’uso di AI e Data Analytics per supportare le politiche sanitarie.

GPI ha sviluppato soluzioni di Intelligenza Artificiale applicata alla sanità che aiutano a prevedere i fabbisogni di assistenza e a individuare precocemente i rischi per la salute pubblica.
Attraverso algoritmi predittivi, è possibile anticipare i picchi di accesso ai pronto soccorso correlati a fattori esterni come le condizioni meteo o i livelli di inquinamento atmosferico.
Questo significa che un’azienda sanitaria, disponendo di questi strumenti, può sapere in anticipo se un’ondata di calore o un episodio di smog aumenteranno i ricoveri per problemi respiratori, e quindi organizzarsi potenziando temporaneamente il personale e le risorse necessarie.

Questa capacità di previsione e pianificazione – resa possibile dall’analisi dei Big Data e dall’AI – è fondamentale per mitigare l’impatto delle minacce ambientali sulla salute, evitando sovraccarichi del sistema e fornendo cure tempestive a chi ne ha bisogno.

Soluzioni digitali per la sanità pubblica e la prevenzione

Telemedicina, automazione e gestione dei percorsi di cura

Oltre alla dimensione predittiva, la trasformazione digitale favorita dalle soluzioni GPI tocca molti altri ambiti:

  • dalle piattaforme di telemedicina e teleassistenza che permettono di prendersi cura dei pazienti da remoto, riducendo la necessità di spostament – un vantaggio rilevante anche in caso di condizioni ambientali avverse o per raggiungere aree rurali;
  • ai sistemi per la sanità pubblica e la prevenzione – come quelli dedicati al follow-up epidemiologico e alla gestione delle campagne vaccinali – che supportano attivamente le istituzioni nel monitoraggio dello stato di salute della popolazione e nell’intervento tempestivo;
  • all’automazione della farmacia ospedaliera che incrementa la sicurezza e l’efficienza nei percorsi di cura – riducendo errori e sprechi.

Il valore di una trasformazione sostenibile

GPI alleato strategico per un sistema sanitario più resiliente

La tecnologia diventa così un alleato strategico delle politiche sanitarie: consente di connettere dati, organizzazioni, professionisti e cittadini, di orientare le decisioni su basi scientifiche solide e rendere l’intero sistema più efficiente e proattivo.

GPI traduce l’innovazione in soluzioni concrete e scalabili, capaci di adattarsi a contesti sanitari diversi e supportare l’evoluzione digitale dei sistemi di cura. La sua esperienza su scala internazionale rafforza la capacità di anticipare i bisogni delle organizzazioni sanitarie e di accompagnarle lungo percorsi di trasformazione sostenibile, in linea con i più alti standard globali.

Governare il cambiamento con visione e strumenti adeguati

Salute delle persone e salute del pianeta: un legame indissolubile

L’aggiornamento dell’OMS su salute e ambiente lancia un messaggio chiaro: la salute umana e quella del pianeta sono strettamente connesse.
L’Italia ha compiuto progressi, ma per colmare il divario con i Paesi al vertice è necessario proseguire con politiche sanitarie e ambientali in grado di sfruttare appieno le potenzialità dell’innovazione.
Investire oggi in aria pulita, acqua sicura, città sostenibili e tecnologie sanitarie intelligenti significa garantire domani una migliore qualità della vita e un sistema sanitario più resiliente.
In questo percorso – grazie a competenze solide, soluzioni tecnologiche integrate e una visione evolutiva della sanità – è possibile costruire un futuro in cui benessere, sviluppo e sostenibilità siano davvero inseparabili.